I drink fatti in casa e quelli naturali non sterilizzati né pastorizzati od omogeneizzati, come i drink che facciamo in casa, non durano molto, a differenza di quelli in brick, siano di origine animale o vegetale.
La importancia del frío
Quando lo facciamo, sappiamo che il drink naturale è vivo, questo significa che tutti i nutrienti (enzimi, aminoacidi, minerali, grassi, vitamine) sono vivi e si trasformano. Per far durare il drink per diversi giorni, dobbiamo tenerlo in frigo, tra i 2-4º Celsius. Il freddo rallenta l’attività dei nutrienti, quindi possiamo conservarli più a lungo. A temperatura ambiente, i micro organismi sono più attivi e il latte marcisce in poche ore.
Abbiamo effettuato uno studio in laboratorio con il CESIC (Centro di Ricerca Scientifica Spagnolo) e il risultato è la seguente tavola informativa con la temperatura a cui conservare i latti vegetali.
0-2 ºC: Il latte durerà per 8-10 giorni.
3-4 ºC: Il latte durerà per 5-8 giorni.
5-8 ºC: Il latte durerà per 3-6 giorni.
Conservanti naturali
Aggiungere un po’ di sale, olio o zucchero (che sia sciroppo, miele, o dei datteri) aiuta a conservare il latte più a lungo. Migliorano anche la consistenza del latte. Altre informazioni su come gestirli sono nell’articolo intitolato “Migliorare la consistenza del latte” in questo link.
Scadenza
La scadenza varia tra i 3-5 giorni in frigo, a seconda della potenza del frigo, di quanto sono freschi i materiali (cereali, frutta secca o semi) e dalla qualità dell’acqua utilizzata.
Comunque, un drink naturale è come il vino, più è vecchio, più è buono!
Possiamo riscaldare un drink vegetale naturale preso dal frigo?
Ce l’hanno chiesto in tanti. Sì, certo. Abbiamo detto che un drink naturale è sensibile agli sbalzi di temperatura, ancor di più di un drink sterilizzato o pastorizzato. Ad esempio, un drink d’avena in brick, non diventa grasso se riscaldato, al contrario di uno naturale, che diventa grasso, come una crema, perché nell’avena la mucillagine, che si rapprende, è viva come tutti gli altri nutrienti.
Tutti i latti vegetali che abbiamo provato, fatti con cereali, frutta secca o semi, e ne abbiamo provati tanti, non si addensano quando vengono riscaldati, e li usiamo come quelli pastorizzati, aggiungendoli a caffè o tè, cucinandoci, e la differenza è che i nutrienti sono vivi.
Alcuni hanno un effetto addensante, come chia, avena e semi di lino. Quindi sono perfetti per dessert, creme, besciamella, e se si predilige questa consistenza, sono ottimi anche da bere caldi.
Conclusione
Possiamo riscaldare qualsiasi latte vegetale, berlo caldo o cucinarci.
Se lo mettiamo di nuovo in frigo dopo averlo riscaldato, velocizziamo la sua scadenza; nulla di più pericoloso.
È possibile mettere sottovuoto il latte di avena appena fatto se lo si inserisce in vasetti appena sterilizzati?
Ciao Eleonora, non l’abbiamo ancora provata ma è un aspetto interessante. Beviamo il latte fresco, ma lo abbiamo anche congelato con buoni risultati.
Per quanto riguarda la sua domanda, presumo che per poter confezionare il latte sottovuoto, oltre alla sterilizzazione del barattolo, sia necessario sottoporlo a qualche altro processo per pastorizzarla.
Non vediamo l’ora di conoscere i vostri risultati. Salute!